Da quel momento la Righini, sempre animata soprattutto da Gansser e Romanini diviene un centro motore di ricerche didattiche e di proposte per le scuole dello sci alpinismo italiano. Dalla necessità di avere attendibili bollettini valanghe e grazie ai buoni rapporti con l’istituto del Weissfluejoch di Davos nasce il Servizio Valanghe del Club Alpino Italiano che si afferma presto come interlocutore autorevole di numerosi enti pubblici; la documentazione raccolta da Gansser costituisce il primo nucleo per numerose pubblicazioni didattiche sul tema delle valanghe, utilizzate anche dalla scuola centrale di scialpinismo, nata in quegli anni, e da numerose scuole dell’epoca. I corsi sulla neve e sulle valanghe progettati e sperimentati per la scuola vengono aperti agli istruttori delle scuole lombarde e costituiranno poi la base di insegnamento del servizio valanghe del CAI.
Gli istruttori della Righini si occupano di tradurre i manuali svizzeri che raccolgono le gite di scialpinismo vicine all’Italia e pubblicazioni utili sulle valanghe.
Nel 1985 Fritz Gansser organizza e coordina la staffetta scialpinistica internazionale che attraverserà le Alpi partendo contemporaneamente da Trieste e da Nizza per arrivare, sempre contemporaneamente, al San Gottardo: ancora un volta alcuni istruttori della Righini sono pronti a collaborare all’iniziativa aiutando l’amico Fritz. Gli uomini della Righini vengono chiamati nella Commissione Nazionale Scuole di scialpinismo e contribuiscono alla unificazione con la Commissione Scuole di Alpinismo; partecipano alle nascenti commissioni regionali e sono attivi sia nella Sezione sia nel CAI nazionale: danno insomma un contributo significativo al CAI sulla base delle esperienze portate avanti nella scuola.
Nella prima metà degli anni 70 la scuola organizza una settimana di alta montagna nel gruppo dell’Oberland bernese, riservata agli allievi che avevano ottenuto l’agognato distintivo: si erano cioè dimostrati in grado di muoversi in montagna con una certa autonomia. Durante i primi tre giorni di pessimo tempo, Gansser propone a tutti un martellante programma di esercitazioni e di didattica; poi con il bel tempo vengono salite quattro cime di quasi quattromila metri per la gioia degli occhi e del cuore. Era nato il primo corso avanzato della Righini. Prima di rendere organico questo tipo di corso sono passati però alcuni anni; solamente dal 1978 esso è stato organizzato in forma continuativa.
Dopo Lanza e Gansser alla direzione della scuola si avvicenderanno nel tempo Paolo Re, Giorgio Ragni, Angelo Brambilla, Francesco Marcon, Guido Coppadoro, Gianluigi Vandoni, Angelo Volpi, Roberto Bez, tutti istruttori nazionali di sci alpinismo, che hanno continuato ad organizzare i corsi nel solco della tradizione di serietà e rigore tecnico tracciato dai fondatori.
La scuola viene presto nominata “nazionale” come riconoscimento dell’attività svolta (titolo poi abolito per tutte le scuole italiane); i suoi istruttori si rinnovano continuamente con iniezioni di giovani leve numerose che frequentano i corsi nazionali e regionali: nel 2001 l’organico è formato da circa 40 aiuto istruttori e istruttori. Ogni anno frequentano i due corsi della scuola un’ottantina di allievi che ricordano con piacere e gratitudine l’insegnamento avuto, diffondendo fra amici e compagni di gita i concetti dell’andare in montagna con sicurezza.
Angelo Brambilla
7 Febbraio 2002