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Uscita: SA2-2007 Gita4 / 4 giorni ai Conscrits



(Nessuna foto)
Corso: SA2-2007
Data: 01/05/2007
Partecipanti:


Itinerario: 4 giorni ai Conscrits
Quota iniziale : 0
Quota finale : 3600
Dislivello totale : 4000
Esposizione :
Difficolta' : BSA
Localita' di partenza :
Regione :
Zona : Monte Bianco

3 commenti su “Uscita: SA2-2007 Gita4 / 4 giorni ai Conscrits”

  1. Ooooooo… eccome se mi manca quel delicato profumo delle calzette appese … e il coro polifonico di trombe che si levava dai sacchi lenzuolo poco dopo lo schizzo di rotta, e il formaggio annegato nella potage, e il tintinnio dei moschettoni agganciati ad occhi socchiusi alle cinque e un quarto del mattino, e i 25 chili cosi’ delicatamente appoggiati sulle spalle, e il totoquiz di Franco e meno male che ero la sua allieva “quasi preferita” , e il fiato che si spezza dopo i primi dieci minuti di salita, e le gambe che si spezzano dopo quattro giorni senza sosta, e quelle che tremano sulla cresta dei Domes, e quella che salta quando Ambro mi conficca la piccozza sopra il ginocchio, e ho tanta voglia di farmi buttare in un crepaccio, e che qualcuno faccia un bel poldo e mi tiri fuori e magari mi offra una barretta per farmi riprendere, e scavarei subito una buca di 2 m per tirar fuori l’arva sotterrato da quel mostro del Costa e ancora sono gia’ due mattine che al risveglio cerco la mia lampada frontale e non la trovo e cosi’ mi domando se vale veramente la pena svegliarsi, mi giro dall’altro lato, non trovo neanche Paolo, allora mi rispondo no di certo, e torno a dormire.
    Insomma Giangi, la situazione e’ come vedi molto grave e penso che a questo punto la gita di recupero sia non solo auspicabile ma oltremodo necessaria, tieni presente pero’ che adesso mi muovo solo se ci sono canalini di minimo 40° e roccette a strapiombo sul cielo, e creste affilate come lame di rasoio, solo se ramponi, piccozza , imbrago e corda fissa sono assolutamente necessari, mmmmm ovviamente non dimenticare che sotto ci deve essere Leo a bloccarmi!

    Un grosso abbraccio.

    Cecy

  2. Fortuna (?) che non scriva con i piedi altrimenti me ne sarei dovuto stare buono, buono ad aspettare che guarissero. Seguito ad osservarli con profonda commiserazione. Lo ammetto, non erano un granche’ nemmeno prima. Ma adesso, afflitti da questa dolorosa esperienza, sono conciati da far pena: deformi, emaciati, segnati nel dorso da striature d’un rosa bollito che spingendosi fino ai confini, ove le ossa nel tentativo di emergere premono con maggior vigore, esondando in chiazze violacee e preoccupanti. Fortuna (?) che all’Isola ho mantenuto la decenza di tenermeli slacciati nelle scarpe, senno’ ce li saremmo trovati con cipolla e pomodoro in un fumante piatto di lenticchie a fare il morto al posto dei cotechini. Eppure, nonostante l’indubbia abilita’, trovo arduo scrivere intorno a questa ultima sortita perche’ l’emozione che si prova alla vista del Bianco e’ talmente intensa che si puo’ solo vivere di persona: e’ proprio indescrivibile. Ci sarebbero da narrare una infinita’ di episodi curiosi – uno per tutti la Paola che, sprezzante del pericolo e delle vertigini, si fa calare nel crepaccio per papparsi una barretta in santa pace e mirabili imprese che qualunque regista vorrebbe portare nelle sale cinematografiche ‘Starky & Hutch (nuovi episodi)’, ‘Il Diretur e la Maledizione des Conscrits’, ‘L’Ultimo Minestro’n’, ‘Quella Sporca Cinquina alla conquista del Mont Tondu’, ‘Astrid e lo Scudiscio Invisibile’, ‘Una Picca 44 per l’Ispettore Leonard’, ‘I Predatori dell’Arva Perduta’, ‘Mr Bez dove osano farla solo le aquile’, eccetera, eccetera. Ma, parafrasando Bennato, sono solo canzonette con le quali, forse, potrei rallegrare la noia che impesta i vostri uffici durante le forzate ore di recupero!Ma per quanto tempo potrei farvi sorridere? Due minuti? Un quarto d’ora? Se e’ cosi’, meglio lasciar perdere e tentare per una volta di essere serio.
    Intendo approfittare di questa ultima occasione che la Righini generosamente mi concede per ricordare alla progenie e alle future generazioni di scialpinisti, che nell’anno 2007, mentre Costantino doppiava Forrest Gump, ebbe a formarsi un corso SA2 che rimase per sempre impresso nella memoria dei contemporanei!.finche’ sopravvissero. Questi intrepidi uomini, queste intrepide donne, non furono selezionate da un vivaio geneticamente modificato, ne’ tanto meno creati in provetta, ma si trovarono a formare questo mitico gruppo per puro caso e, come una volta accadeva ai petali del fiore, altrettanto spontaneamente sbocciarono. A memoria del loro coraggio e delle gesta che ne fecero degli eroi, in questo anniversario permettetemi di ricordarne con il cuore in lacrime i loro nomi di battesimo e per ciascuno le loro virtu’ che da un lato ne contraddistinsero la singola personalita’ e dall’altro, combinate insieme, ne fecero un mito:
    la fierezza di RICCARDO, la caparbieta’ di FRANCESCO, l’entusiasmo di CECY, l’allegria di PAOLA, l’affidabilita’ di ORLANDO, l’ubiquita’ di AMBROGIO, la simpatia di GIANGY, l’affabilita’ di GIORGIO, la determinazione di STEFANO, l’ironia di ALESSANDRO, l’esuberanza di LUCA, le savoir fare di PAOLO (Cesa Bianchi senior), l’ostinazione di MONICA, la generosita’ di RUGGIERO, la comicita’ di EUGENIO, l’impeccabilita’ di PAOLO, la meticolosita’ di FRANCESCO (alias L’Omo Quechua), la delicatezza di PIERLUIGI, il sorriso di MARTA e, per finire in bellezza, l’umilta’ di SERGIO (alias Il Pinguino), il quale – ribadisco e giuro quella fredda mattina di marzo non fu seppellito dal Pecchio ma bensi’ partorito, e dopo nemmeno una settimana, appena nato, ebbe a spararsi un bel 1600 mt di dislivello ‘frisco e tennero comu ‘na pampina d’alivo’.
    Adieu, cheres amis!
    Nik

  3. Massif du Mont Blanc

    Non piu’ giovane
    m’apparvero le alte vette
    nella loro solenne maestosita’
    e di colpo l’animo si acquieto’
    e mi fu subito chiaro
    che violando,
    irridente alla fatica,
    il silenzio crepitante delle nevi
    avrei potuto placare
    i demoni
    della mia inquietudine.

    Milano 2 maggio 2007
    Nik

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