Quota iniziale : 1574 Quota finale : 2174 Dislivello totale : 600 Esposizione :
Difficolta' : MS Localita' di partenza : Regione : Zona : Schilpario
10 commenti su “Uscita: SA1-2004 Gita1 / Monte Campione”
Anonimo
Prima gita… prime fatiche.
Anonimo
Gita e compagnia molto piacevoli. Avanti cosi’!
Mi avete aiutato a trovare una nuova dimensione.
Dopo aver arato mezza Piana dei Campelli alla ricerca di un ARVA introvabile, ho capito che devo smettere di lavorare e iniziare a coltivare un orto di patate.
Un consiglio per la prossima prima gita dell’SA1 2005: non focalizzatevi troppo su neve e valanghe nella prima lezione. Date spazio anche agli altri pericoli oggettivi dello scialpinismo: bob, slittini, passanti!!!
CIAO
Marco Modena
Anonimo
Molto interessante!!mi sono arricchito di molte informazioni che non possedevo e sono stato sempre circondato da persone competenti e preparate. Un grosso grazie a Alberto, Aldo e Pietro rigorosamente in ordine alfabetico.
Solo una domanda:
ma l’autista del pullman ha qualche problema personale???
un grande applauso anche ai miei compagni di classe.
A giovedi’!
Gianluca Tescione
Snowborder
Anonimo
Domenica 8 febbraio 2004 5.10 del mattino: ci si ritrova all’incrocio di P.ta Romana alla spicciolata, sbucando con gli sci in spalla dai diversi angoli della piazza. Sembriamo zombie simili a quelli di Thriller: ricordate?, e’ stato un famoso video di M. Jackson fino a qualche anno fa. Nel giro di un’ora raccogliamo le altre pattuglie strategicamente disposte in altri punti della citta’ e finalmente, lasciandoci alle spalle il serpente beatamente addormentato, ci dirigiamo alla volta delle
montagne orobiche.
Darei subito un 3 scarso al pulman: il mio vicino di posto, alto ¼ e piu’ di me, solo dopo dolorose contorsioni e’ riuscito ad incastrare le lunghe leve nell’angusto spazio disponibile tra un posto e l’altro, tanto che, all’arrivo, ho temuto l’intervento dei pompieri e della fiamma ossidrica per tirarlo fuori tutto intero. Senza contare poi le condizioni climatiche alle quali siamo stati sottoposti per tutto il viaggio! Si passava con noncuranza dal caldo torrenziale a temperature polari, con escursioni talmente violente che il sismografo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato un’inspiegabile serie di scosse fino al 7° grado della scala Mercalli.
Ma andiamo con ordine: 10 e lode alla barista di Boario, la quale, senza perdersi d’animo e con il sorriso cucito sulle labbra, e’ riuscita a servirci colazione esaudendo 50 e piu’ ordinazioni contemporanee, diverse delle quali machiavellicamente combinate (es.: un cornetto senza zucchero ed un cappuccio con la marmellata). Spero che al termine dell’invasione barbarica si sia meritata il diritto di abbassare la saracinesca e di tornarsene a casa.
7+ a Nicolo’. E’ infatti suo il miglior pensiero espresso a fine giornata: e’ tutta una vita che scio ma non avevo
mai fatto caso alla neve. Concordo con lui, essendomene anch’io accorto, prima in salita, osservandola per 5 ore e col capo chino strisciare sotto la punta degli scarponi, e poi ancora piu’ da vicino in discesa, in una sequenza morbida fino ai mille metri di altitudine e da li’ dolorosa e dura sino a fondo valle.
Un tondo 9 al gentil sesso presente nel mio gruppo: malgrado le evidenti difficolta’ non le ho mai sentito lamentarsi (non posso mica perdere di vista l’unico scopo per cui mi sono iscritto al corso!).
5- – alla localita’: semmai fosse necessario, vi ricordo che c’era tanta di quella folla che non mi sarei meravigliato di trovare un luna park in cima al Monte Campione. Di slavine poi manco l’ombra, per quanto le ragazzine che ho visto scendere a palla in groppa alle motoslitte erano talmente imbacuccate da non poterne riconoscere i tratti somatici e quindi l’effettiva nazionalita’.
8 alle montagne intorno: imperturbabili mentre file chilometriche di alpinisti le solleticavano i fianchi, sono riuscite a non degnarci neppure di una valanga.
4 e 1/2 alla ricerca ARVA: nella caccia al tesoro ognuno di noi mediamente ci ha messo un tempo talmente eterno che forse potremo sperare di ritrovare l’uomo di Similaun. Con riferimento alla tecnica comunemente detta a croce, propongo di riempire gli apparecchi di acqua benedetta cosi’ da imitare quanto piu’ fedelmente l’atto dell’estrema unzione.
8+ al nostro leader maximo che (ha sgamato il mio scollegamento), ed 8- a tutti gli altri istruttori, perche’ la gerarchia ha sempre un suo perche’.
Infine lode a tutti gli altri perche’ avete scoperto il piccolo Messner che abitava dentro di voi, perche’ siete simpatici, portate un sacco di torte, e perche’ no, lo ammetto, sono un ruffiano!
Vi scrivo tutto questo dall’ultimo piano del palazzo nel quale lavoro, dalle cui aperture scorgo, qua e la traditi da inusuali squarci di foschia, le cime innevate e mi vedo come un puntino lontano accarezzare quelle imperiose creste con gli sci ai piedi. Adesso pero’ devo proprio smettere, dalle natica fino al pollicione il mio corpo ancora urla e si chiede perche’ mai, con tutti i problemi e le fatiche che la vita gratuitamente offre, io lo costringa a provarlo ulteriormente e per di piu’ pagando.
A presto Nik
Anonimo
Bellobellobello nonostante la neve trovata non sia quella polvere che tanto si sogna…. ma nella gita, come in tutto cio’ che si vive a contatto con la natura, si deve saper godere di cio’ che c’e’ e non lamentarsi di quello che non si ha avuto…
Complimenti per la gestione della giornata, sicuramente poco “escursione” ma molto lezione, credo di essere qui per imparare oltre che a divertirmi, per dei neofiti come noi un giorno di prova come quello scorso e’ stato fondamentale.
Anonimo
Rubo le parole di Jessica Rabbit e lancio un messaggio agli sciatori: “noi snowboarders non siamo cattivi, e’ che ci disegnano cosi!”
Cambiano gli attrezzi, differiscono i piccoli particolari ma siamo tutti alla ricerca della stessa emozione: immergersi nella natura con il proprio corpo ed assorbirne ogni sensazione.
E non meno importante imparare a farlo senza lasciarci le penne.
Un saluto a tutti
Lanz
Anonimo
chissa’ come sara’…..chissa’ se ce la faro’……..chissa’ se e’ vero che sono dei Fu’rer gli istruttori….chissa’…chissa’…chissa’….
Dopo la prima giornata passata in piacevolissima compagnia di istruttori e compagni di corso, posso dire di essere stata proprio bene, seguita dagli istruttori (1 grazie a Francesco che mi ha “pedinata” passo-passo!).
…….ma che faticata (non solo per me, pare)!!! Il motto deve essere: “Ce la faremo”.
A domenica, svegli e pronti a ripartire!
Manu (3°gruppo)
Anonimo
Ciao vi ringrazio delle 6 ore di viaggio e della sveglia alle 4.30 ben ripagate da una splendida gita senza vetta e con una strada piena di motoslitte. Grazie anche per non avermi messo in classe con Monica Bellucci come richiestovi a suo tempo e per avermi invece assegnato a istruttori sadici che mi hanno costretto a provare l’aderenza delle pelli su dossi che neanche un 4X4. Per non parlare di sabato tante menate per cercare una scatola arancione in un prato verde non le avevo mai viste. Lulu’
Anonimo
Mi e’ piaciuta molto. Ho apprezzato molto che gli istruttori abituassero ad
osservare la natura circostante e che dessero consigli per agevolare
la salita. Per quanto riguarda la giornata, strabella.
Los companeros e companeres me sembrano simpaticos.
Viva la montagna, siempre! (pero’ me gusta anche il mar)
Rodolfo Gavazzi
Anonimo
Borbottando come una pentola di fagioli (cosi’ disse Minotti), stallattiti al naso, sono giunta in vetta alla montagna. Il panorama effettivamente meritava, ma che faticaccia! La prova Arva, poi, il colpo di grazia…
Domanda: le gite da un giorno, faticosamente, si fanno… Ma quando i giorni sono due? Metteremo le pelli di foca ai gomiti e strisciando arriveremo alla cima e rotolando alla macchina (e lunedi’ si lavora…)? Una preghiera: Maddalena, non mi abbandonare!!!
Silvia (4° gruppo)
Prima gita… prime fatiche.
Gita e compagnia molto piacevoli. Avanti cosi’!
Mi avete aiutato a trovare una nuova dimensione.
Dopo aver arato mezza Piana dei Campelli alla ricerca di un ARVA introvabile, ho capito che devo smettere di lavorare e iniziare a coltivare un orto di patate.
Un consiglio per la prossima prima gita dell’SA1 2005: non focalizzatevi troppo su neve e valanghe nella prima lezione. Date spazio anche agli altri pericoli oggettivi dello scialpinismo: bob, slittini, passanti!!!
CIAO
Marco Modena
Molto interessante!!mi sono arricchito di molte informazioni che non possedevo e sono stato sempre circondato da persone competenti e preparate. Un grosso grazie a Alberto, Aldo e Pietro rigorosamente in ordine alfabetico.
Solo una domanda:
ma l’autista del pullman ha qualche problema personale???
un grande applauso anche ai miei compagni di classe.
A giovedi’!
Gianluca Tescione
Snowborder
Domenica 8 febbraio 2004 5.10 del mattino: ci si ritrova all’incrocio di P.ta Romana alla spicciolata, sbucando con gli sci in spalla dai diversi angoli della piazza. Sembriamo zombie simili a quelli di Thriller: ricordate?, e’ stato un famoso video di M. Jackson fino a qualche anno fa. Nel giro di un’ora raccogliamo le altre pattuglie strategicamente disposte in altri punti della citta’ e finalmente, lasciandoci alle spalle il serpente beatamente addormentato, ci dirigiamo alla volta delle
montagne orobiche.
Darei subito un 3 scarso al pulman: il mio vicino di posto, alto ¼ e piu’ di me, solo dopo dolorose contorsioni e’ riuscito ad incastrare le lunghe leve nell’angusto spazio disponibile tra un posto e l’altro, tanto che, all’arrivo, ho temuto l’intervento dei pompieri e della fiamma ossidrica per tirarlo fuori tutto intero. Senza contare poi le condizioni climatiche alle quali siamo stati sottoposti per tutto il viaggio! Si passava con noncuranza dal caldo torrenziale a temperature polari, con escursioni talmente violente che il sismografo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato un’inspiegabile serie di scosse fino al 7° grado della scala Mercalli.
Ma andiamo con ordine: 10 e lode alla barista di Boario, la quale, senza perdersi d’animo e con il sorriso cucito sulle labbra, e’ riuscita a servirci colazione esaudendo 50 e piu’ ordinazioni contemporanee, diverse delle quali machiavellicamente combinate (es.: un cornetto senza zucchero ed un cappuccio con la marmellata). Spero che al termine dell’invasione barbarica si sia meritata il diritto di abbassare la saracinesca e di tornarsene a casa.
7+ a Nicolo’. E’ infatti suo il miglior pensiero espresso a fine giornata: e’ tutta una vita che scio ma non avevo
mai fatto caso alla neve. Concordo con lui, essendomene anch’io accorto, prima in salita, osservandola per 5 ore e col capo chino strisciare sotto la punta degli scarponi, e poi ancora piu’ da vicino in discesa, in una sequenza morbida fino ai mille metri di altitudine e da li’ dolorosa e dura sino a fondo valle.
Un tondo 9 al gentil sesso presente nel mio gruppo: malgrado le evidenti difficolta’ non le ho mai sentito lamentarsi (non posso mica perdere di vista l’unico scopo per cui mi sono iscritto al corso!).
5- – alla localita’: semmai fosse necessario, vi ricordo che c’era tanta di quella folla che non mi sarei meravigliato di trovare un luna park in cima al Monte Campione. Di slavine poi manco l’ombra, per quanto le ragazzine che ho visto scendere a palla in groppa alle motoslitte erano talmente imbacuccate da non poterne riconoscere i tratti somatici e quindi l’effettiva nazionalita’.
8 alle montagne intorno: imperturbabili mentre file chilometriche di alpinisti le solleticavano i fianchi, sono riuscite a non degnarci neppure di una valanga.
4 e 1/2 alla ricerca ARVA: nella caccia al tesoro ognuno di noi mediamente ci ha messo un tempo talmente eterno che forse potremo sperare di ritrovare l’uomo di Similaun. Con riferimento alla tecnica comunemente detta a croce, propongo di riempire gli apparecchi di acqua benedetta cosi’ da imitare quanto piu’ fedelmente l’atto dell’estrema unzione.
8+ al nostro leader maximo che (ha sgamato il mio scollegamento), ed 8- a tutti gli altri istruttori, perche’ la gerarchia ha sempre un suo perche’.
Infine lode a tutti gli altri perche’ avete scoperto il piccolo Messner che abitava dentro di voi, perche’ siete simpatici, portate un sacco di torte, e perche’ no, lo ammetto, sono un ruffiano!
Vi scrivo tutto questo dall’ultimo piano del palazzo nel quale lavoro, dalle cui aperture scorgo, qua e la traditi da inusuali squarci di foschia, le cime innevate e mi vedo come un puntino lontano accarezzare quelle imperiose creste con gli sci ai piedi. Adesso pero’ devo proprio smettere, dalle natica fino al pollicione il mio corpo ancora urla e si chiede perche’ mai, con tutti i problemi e le fatiche che la vita gratuitamente offre, io lo costringa a provarlo ulteriormente e per di piu’ pagando.
A presto Nik
Bellobellobello nonostante la neve trovata non sia quella polvere che tanto si sogna…. ma nella gita, come in tutto cio’ che si vive a contatto con la natura, si deve saper godere di cio’ che c’e’ e non lamentarsi di quello che non si ha avuto…
Complimenti per la gestione della giornata, sicuramente poco “escursione” ma molto lezione, credo di essere qui per imparare oltre che a divertirmi, per dei neofiti come noi un giorno di prova come quello scorso e’ stato fondamentale.
Rubo le parole di Jessica Rabbit e lancio un messaggio agli sciatori: “noi snowboarders non siamo cattivi, e’ che ci disegnano cosi!”
Cambiano gli attrezzi, differiscono i piccoli particolari ma siamo tutti alla ricerca della stessa emozione: immergersi nella natura con il proprio corpo ed assorbirne ogni sensazione.
E non meno importante imparare a farlo senza lasciarci le penne.
Un saluto a tutti
Lanz
chissa’ come sara’…..chissa’ se ce la faro’……..chissa’ se e’ vero che sono dei Fu’rer gli istruttori….chissa’…chissa’…chissa’….
Dopo la prima giornata passata in piacevolissima compagnia di istruttori e compagni di corso, posso dire di essere stata proprio bene, seguita dagli istruttori (1 grazie a Francesco che mi ha “pedinata” passo-passo!).
…….ma che faticata (non solo per me, pare)!!! Il motto deve essere: “Ce la faremo”.
A domenica, svegli e pronti a ripartire!
Manu (3°gruppo)
Ciao vi ringrazio delle 6 ore di viaggio e della sveglia alle 4.30 ben ripagate da una splendida gita senza vetta e con una strada piena di motoslitte. Grazie anche per non avermi messo in classe con Monica Bellucci come richiestovi a suo tempo e per avermi invece assegnato a istruttori sadici che mi hanno costretto a provare l’aderenza delle pelli su dossi che neanche un 4X4. Per non parlare di sabato tante menate per cercare una scatola arancione in un prato verde non le avevo mai viste. Lulu’
Mi e’ piaciuta molto. Ho apprezzato molto che gli istruttori abituassero ad
osservare la natura circostante e che dessero consigli per agevolare
la salita. Per quanto riguarda la giornata, strabella.
Los companeros e companeres me sembrano simpaticos.
Viva la montagna, siempre! (pero’ me gusta anche il mar)
Rodolfo Gavazzi
Borbottando come una pentola di fagioli (cosi’ disse Minotti), stallattiti al naso, sono giunta in vetta alla montagna. Il panorama effettivamente meritava, ma che faticaccia! La prova Arva, poi, il colpo di grazia…
Domanda: le gite da un giorno, faticosamente, si fanno… Ma quando i giorni sono due? Metteremo le pelli di foca ai gomiti e strisciando arriveremo alla cima e rotolando alla macchina (e lunedi’ si lavora…)? Una preghiera: Maddalena, non mi abbandonare!!!
Silvia (4° gruppo)
I commenti sono chiusi.